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Alla vigilia della marcia su Roma, mentre tutti i partiti istituzionali, per complicità o per ignavia, assistevano imbelli all'avanzata squadrista, un pugno di "sovversivi", molti dei quali forgiati dall'esperienza dei reparti d'assalto nella prima guerra mondiale, decisero di ripagare le camice nere con la loro stessa moneta e di organizzarsi dal basso per reggere l'urto con gli uomini di Mussolini. Questo accadde in diverse località italiane (Parma e Roma, per esempio) e, sul litorale laziale, a Civitavecchia: città portuale dalle solide tradizioni operaie dove prese corpo una tre le più numerose e agguerrite sezioni degli Arditi del Popolo, vale a dire la prima formazione armata che si oppose militarmente alla violenza fascista. Agli arditi di Civitavecchia Enrico Ciancarini dedica uno studio unico nel suo genere, analizzando le origini, lo sviluppo e i fatti salienti di un periodo storico cruciale per i destini italiani. E rendendo un doveroso omaggio a chi, nelle fila dell'arditismo popolare, fu disposto a pagare con la sua stessa vita la propria, irriducibile passione per la libertà (prefazione di Eros Francescangeli).